Come garantirsi un futuro più sereno

Il nuovo sistema pensionistico ha visto innalzarsi l’età minima per andare in pensione, insieme al numero di anni di contribuzione necessari; un’altra importante novità consiste nel fatto che la pensione percepita dipenderà dai contributi versati lungo l’intero arco della vita lavorativa (e non solo più delle ultime retribuzioni), dall’andamento del PIL e dalla “speranza di vita” al momento del pensionamento, cioè dalla durata media della vita calcolata in base a parametri demografici.

Le pensioni saranno dunque sempre più basse, intese come prestazioni minime di base da integrare con la cosiddetta previdenza complementare (regolata dal Decreto Legislativo 252 del 2005) che consentirà di avere una rendita aggiuntiva per mantenere lo stesso tenore di vita anche dopo il pensionamento.

Indipendentemente dalla tua età e dalla situazione lavorativa, non è mai troppo presto né troppo tardi per pensare al futuro: innanzitutto dovresti cercare di sapere a quanto ammonterà la tua pensione pubblica, tenendo presente che essa può essere valutata solo in linea di massima, perché dipende anche da alcune variabili non stimabili con precisione, come la crescita professionale (con il relativo aumento di retribuzione) e l’andamento dell’economia (che, in base al PIL, determina la rivalutazione dei contributi previdenziali).

Se anche quando sarai in pensione intendi mantenere il medesimo tenore di vita dei tuoi anni lavorativi, con entrate allineate ai tuoi ultimi redditi da lavoro, dovrai colmare il cosiddetto “gap previdenziale”, aggiungendo alla pensione pubblica una soluzione complementare.

Ti serve una forma di previdenza complementare?

La risposta a questa domanda è quasi sempre sì, perché il cosiddetto gap previdenziale, ovvero la differenza fra l’ultimo reddito lavorativo percepito e la pensione attesa, tenderà a essere sempre più ampio.

Se sei giovane, ti conviene versare i contributi volontari fin dall’inizio della tua carriera, perché più rimandi, più ridotta sarà la tua pensione integrativa.
Se lavori da molti anni o sei prossimo alla pensione probabilmente è minore la necessità di aderire alla previdenza complementare, tuttavia ricorda che aderendo puoi beneficiare dei vantaggi fiscali e, se sei un lavoratore dipendente, puoi avere diritto al contributo del datore di lavoro.

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